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Dalla piazza Venezia, a destra del monumento a Vittorio Emanuele, si prende la via del Teatro Marcello, che scende tra il Campidoglio a sinistra e a destra la severa facciata del Monastero delle Oblate, fondato nel XV secolo da S. Francesca Romana. Segue a destra all’angolo di via Montanara, la ex chiesa di S. Rita. Accanto la piazza Campitelli; subito dopo in alto i resti del Portico d’Ottavia. In basso le pittoresche rovine del Teatro Marcello sovrastate dal Palazzo Orsini ora Sermoneta. Il Teatro, incominciato da Cesare, fu compiuto da Augusto nel 13 a.c. e dedicato alla memoria del figlio di sua sorella Ottavia, morto giovinetto nel 23 a.c. e per il quale Virgilio scrisse i famosi versi di rimpianto (Eneide, VI, 860 e seguenti). L’edificio sobrio ed elegante che servì da modello agli artisti del rinascimento era costituito da due serie di 52 arcate ciascuna, la prima dorica, la seconda ionica, coronate da un attico (secondo alcuni vi era una terza serie corinzia). L’ossatura era di travertino, i muri radicali e gli ambulacri di tufo, opus reticulatum e laterizio. Rimangono 12 arcate dei due ordini e parte dell’intreccio di muri all’interno; la cavea, che si apriva ove è il giardino di Palazzo Orsini, poteva contenere 20.000 spettatori. Si incominciò a demolirlo nel IV secolo per restaurare il ponte Cestio poi (XII secolo) fu trasformato in fortezza dai Pierleoni, quindi dai Savelli (pare per opera di Baldassarre Peruzzi) nel Palazzo che passò poi agli Orsini e ai Sermoneta. Le rovine delle demolizioni formarono il Monte Savello. Le arcate di pietra innalzate sul lato destro del teatro, oltre all’ufficio di sostegno danno una ricostruzione fedele dell’antica architettura. Di fronte al teatro, su alto podio, le colonne del Tempio di Apollo Sosiano eretto nel 433 a.c., rifatto nel 179, restaurato nel 32 a.c. dal console C. Sosius. A quest’ultimo restauro appartengono le due colonne corinzie di marmo scanalato, che costituiscono forse il più antico esempio di ...
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