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ABACO Lastra quadrata posta in cima al capitello e sulla quale poggia l’architrave.

ABSIDE Coperto da una semicupola, è un incavo semicircolare, poligonale o lobato del muro perimetrale di un edificio. Era la parte terminale delle antiche basiliche romane e conteneva la tribuna in cui sedevano i magistrati. Nelle chiese cristiane termina in genere la navata centrale, che contiene il coro; il soffitto della semicupola è detto catino. Alcune chiese romaniche hanno più absidi uguali: due contrapposte (doppia abside) o tre (abside triconica). Nell’architettura gotica, lungo il perimetro dell’abside si trovano talvolta absidi più piccole (absidìole).

ACANTO Pianta che ha ispirato i motivi fortemente stilizzati usati per decorare i capitelli dell’ordine corinzio e composito.

AGGETTANTE In aggetto.

AGGETTO Qualsiasi elemento, in genere una mensola o un balcone, che sporge da un edificio.

ANTA Equivalente di pilastro, ma con particolare riferimento all’architettura greca, in cui il capitello dell’anta è diverso da quello delle colonne che l’accompagnano. Si dice che un portico è in antis quando i muri terminali sporgono a livello delle colonne.

ARCATA 1. insieme dell’arco e dello spazio da esso coperto; 2. motivo architettonico costituito da una serie di archi.

ARCHITRAVE La parte inferiore delle tre principali che compongono la trabeazione. Il termine si applica in senso ampio a qualsiasi modanatura che circondi una porta o una finestra; tali modanature, in effetti, seguono molto spesso la linea dell’architrave.

ARCHITRAVE-CORNICE Trabeazione priva di fregio.

ASTRAGALO Sottile modanatura a profilo circolare.

BASAMENTO 1. Sinonimo di base della colonna. 2. Parte inferiore di un edificio - in particolare della facciata - tra il suolo e il primo ordine di finestre. E’ detto anche zoccolo.

BASE (di colonna) I tipi principali sono tre: 1. La base attica, che è la più frequente, si riscontra in tutti gli ordini, eccetto che nel tuscanico, che consta di due tori separati da una scozia e da listelli; 2. La base tuscanica, che consta soltanto di un toro e di un listello; 3. Una base formata da due scozie separate da due astragali, con un toro sopra e uno sotto: la si trova, con varianti, negli ordini ionico, corinzio e composito.

BUCRANIO Decorazione plastica con teschi di bue frequente nelle metope del fregio dorico.

BUGNATO Opera muraria (o sua imitazione), in cui i punti di combaciamento tra le pietre sono volutamente accentuati da rientranze o in cui le pietre sono lasciate allo stato grezzo o sbozzate in modo da ottenere un efficace effetto strutturale.

CAMPATA 1. Nella navata delle chiese, lo spazio definito da quattro pilastri e dalla volta a crociera che li collega; 2. Lo spazio compreso tra due piedritti e l’arco che poggia su di essi.

CAPITELLO (di colonna)

Stili
I cinque ordini architettonici hanno ognuno un loro capitello. I capitelli tuscanico e dorico (romano) sono assai simili, poiché constano entrambi essenzialmente dell’abaco, dell’ovolo e, più in basso, di un astragalo; in confronto a quello tuscanico, il capitello dorico presenta un numero maggiore di sottili modanature. Il capitello ionico si distingue per le volute, ossia le estremità a spirale di un elemento inserite tra l’abaco e l’ovolo. A volte, tuttavia, le volute si formano separatamente dall’ovolo. Il capitello corinzio è adorno di una duplice fila di foglie d’acanto, mentre volute simili a felci sporgono agli angoli dell’abaco. Il capitello composito unisce alle foglie corinzie le volute ioniche.

CARIATIDI Figure femminili scolpite che sostengono una trabeazione. L’esempio più celebre è quello dell’Eretteo di Atene. Il termine generico trae origine dall’arbitraria supposizione di Vitruvio, secondo il quale le figure ivi rappresentate erano donne della Caria.

CASSETTONI Incavi quadrati o poligonali che ornano un soffitto. All’interno delle cupole hanno funzione prospettica.

CATTEDRALE La chiesa più importante di una sede (o cattedra) vescovile.

CENTINA Trave arcuata di legno che sostiene le volte durante la costruzione.

CIMASA Nell’ordine classico è la modanatura superiore, cioè il terzo elemento, sporgente, della trabeazione.

COLONNA Elemento architettonico di sostegno, in genere cilindrico, con proporzioni diverse secondo l’età e lo stile. Nella colonna classica si distinguono tre parti: base, fusto e capitello.

COLONNATO Elemento architettonico costituito da una serie di colonne, per lo più identiche, collocate ad intervalli regolari e talvolta alternate, secondo un dato ritmo, con pilastri.

CONCI D’ANGOLO Posti in genere agli angoli esterni di un edificio, specie quando sono messi in rilievo dal bugnato.

CONSOLE Mensola a forma di S, con un estremità più larga dell’altra. La console può essere usata in vari modi, sia verticalmente (per esempio contro un muro per reggere un busto), sia orizzontalmente (come parte visibile di una trave che sostiene una tribuna). Le chiavi di volta degli archi sono spesso a foggia di console.

CONTRAFFORTE Struttura di sostegno di un muro. Ha soprattutto la funzione di bilanciare la spinta verso l’esterno di un arco o di una volta.

CORINZIO vedi ordine corinzio.

CORNICE La parte superiore delle tre principali in cui si divide la trabeazione. Il termine si applica in senso ampio a quasi tutte le modanature disposte orizzontalmente che costituiscono un elemento decorativo essenziale, e in particolare a una modanatura nel punto di incontro fra pareti e soffitto di una stanza. Tali modanature, tradizionalmente, seguono la linea delle cornici vere e proprie.

CORONA La parte di una cornice che forma un improvviso aggetto sopra una modanatura a cuscinetto.

CORTILE Spazio scoperto delimitato da fabbricati. Da esso prendono luce le finestre delle stanze interne di un edificio.

CREPIDOMA Basamento a più gradini del tempio classico. Sul pavimento interno del crepidoma sorge il colonnato.

CROCIERA vedi volta.

CUPOLA Copertura emisferica di un edificio. La base è circolare, ma anche poligonale: in quest’ultimo caso è dotata di raccordi angolari e può essere contenuta da un muro della stessa forma perimetrale, detto tamburo. Nelle chiese a croce latina sorge all’incrocio tra la navata centrale e il transetto. Alla sommità può aprirsi una piccola edicola (lanterna) per far entrare la luce.

CYMA RECTA Modanatura concava nella parte superiore e convessa nell’inferiore.

CYMA REVERSA Modanatura convessa nella parte superiore e concava nell’inferiore.

DENTELLI Piccoli parallelepipedi a distanza ravvicinata, che costituiscono uno degli elementi della cornice negli ordini ionico, corinzio, composito e, più raramente, in quello dorico.

ECHINO Elemento dei capitelli dorico e ionico, di forma convessa, posto sotto l’abaco. E’ detto anche ovolo.

EDICOLA Incorniciatura architettonica di un’apertura, che consta in genere di due colonne con trabeazione e frontone sovrapposti.

ENTASI Rigonfiamento della colonna. Tutte le colonne classiche sono più larghe alla base che al capitello. La rastremazione della colonna inizia il più delle volte a un terzo dell’altezza totale e successivamente forma una curva, il cui andamento è regolato in vari modi.

FASCIA Striscia piana disposta orizzontalmente. Di solito l’architrave consta di due o tre fasce, ciascuna in lieve risalto rispetto a quella sottostante e talora separata da essa mediante una sottile modanatura.

FORO La piazza centrale della città romana. Nato con funzioni di mercato, il foro si arricchì progressivamente di edifici monumentali civili e religiosi.

FREGIO La parte intermedia delle tre principali in cui si divide la trabeazione. Sostanzialmente il fregio è una striscia piana che si svolge in senso orizzontale tra la sovrastante cornice, che digrada in modo più o meno elaborato, e il sottostante architrave (suddiviso o no in fasce). Mentre il fregio dorico comprende in genere i triglifi, negli ordini ionico, corinzio e composito il fregio è spesso destinato a decorazioni plastiche.

FRONTESPIZIO La parte superiore di un edificio o di una porta.

FRONTONE 1. La sommità triangolare dei lati minori del tempio greco, formata dai due spioventi del tetto e dalla cornice di trabeazione. 2. Ogni coronamento di un edificio religioso o civile.

FUSTO La parte della colonna compresa tra la base ed il capitello.

GALLERIA Ampio corridoio o loggia con le finestre da un lato. Fungeva da ambiente di rappresentanza nelle dimore signorili.

IMPOSTA La modanatura di uno stipite all’inizio di un arco.

INTARSIO Tecnica di lavorazione del legno e del marmo. Consiste nel disporre entro un intaglio listelli e motivi, in genere dello stesso materiale della superficie ma di colore diverso.

INTERCOLUNNIO La distanza fra due colonne misurata in diametri. I tipi citati da Vitruvio, con i rapporti successivamente stabiliti per ciascuno di essi, sono i seguenti: picnostilio (diametri 1,5); sistilio (diametri 2); eustilio (diametri 2,25); diastilio (diametri 3); areostilio (diametri 4). Altri tipi di intercolunnio si trovano nell’ordine dorico, dove la distanza tra le colonne è necessariamente messa in rapporto con il ritmo dei triglifi e delle metope del fregio. L’eustilio è il tipo più comune di intercolunnio.

INTRADOSSO La parte inferiore di qualsiasi elemento architettonico, per esempio di una corona, oppure un architrave nella parte in cui non poggia sulle colonne.

LESENA Rilievo della muratura applicato all’esterno in corrispondenza di un pilastro. Può reggere una trabeazione ed essere decorato a rilievo o a intaglio.

LISTELLO Sottile striscia orizzontale che, in una cornice o in una base, separa modanature ricurve più grandi.

METOPA Lo spazio quadrato fra due triglifi nel fregio dell’ordine dorico. Spesso liscio, ma a volte decorato con bucrani, trofei o altri motivi ornamentali.

MODANATURA Elemento decorativo che, aggiunto ad un elemento architettonico, concorre a dargli una certa forma. Può essere più o meno ornato.

MODANATURA A CUSCINETTO Le modanature situate fra la corona e il fregio in ogni trabeazione.

MODELLO Sinonimo di plastico. Costruzione tridimensionale che riproduce l’edificio in piccola scala.

MODIGLIONE Motivo ornamentale nella cornice degli ordini corinzio e composito. E’ una minuscola console o mensola con volute, che sembra sostenere la corona della cornice. I modiglioni sono scaglionati in modo da lasciare nell’intradosso una rientranza di forma quadrata fra ogni coppia di essi.

MODULO Le misure proporzionali delle singole parti di un ordine architettonico sono date tradizionalmente in moduli. Il modulo corrisponde alla metà del diametro della colonna, subito al di sopra delle modanature della base. Il modulo si divide in trenta minuti. A volte si chiama modulo lo stesso diametro, e in tal caso esso comprende sessanta minuti.

MOTIVI ORNAMENTALI Certi tipi fissi di motivi ornamentali scolpiti si adattano a determinati elementi architettonici. Così l’echino è ornato con ovoli e dardi, la cyma reversa con foglie d’edera, l’astragalo con perline e rocchetti. Per la cyma recta in cui le decorazioni sono meno frequenti, sono indicate foglie d’alloro o caprifoglio. In altri elementi dell’ordine vi è ampio margine nella scelta dei motivi ornamentali.

MUTULO Tavoletta quadrilatera che nell’ordine dorico è scolpita sull’intradosso della corona subito al di sopra del triglifo.

NAVATA Suddivisione longitudinale di una chiesa mediante colonne o pilastri.

NICCHIA Incavo di un muro che serve a ospitare una statua o altro oggetto ornamentale.

OCULO Finestra rotonda ad ovale.

OGIVA 1. I costoloni di una volta a crociera; 2. In generale, ogni arco gotico a sesto acuto.

ORDINE L’insieme di tutte le parti che compongono la colonna e la relativa trabeazione. Le suddivisioni principali della colonna sono la base, il fusto e il capitello. Le suddivisioni principali della trabeazione sono l’architrave, il fregio e la cornice. Un piedistallo sotto la colonna non costituisce una parte essenziale dell’ordine, ma, a partire da Serlio, i teorici indicano piedistalli adatti a ciascun ordine.

ORDINE COMPOSITO Quest’ordine, che unisce elementi dell’ordine ionico con quelli del corinzio, non è descritto da Vitruvio e probabilmente si sviluppò più tardi. Fu identificato per la prima volta da Leon Battista Alberti (1450 circa) e riprodotto per la prima volta da Serlio come il quinto e più elaborato dei cinque ordini.

ORDINE CORINZIO Quest’ordine fu inventato ad Atene nel V secolo a.C., ma negli esempi più antichi si differenzia dallo ionico soltanto per il capitello decorato a foglie arrotolate. Lo stesso Vitruvio, nel I secolo d.C., descrisse soltanto il capitello “perché l’ordine corinzio non si differenzia nelle cornici e negli altri motivi ornamentali”. Tuttavia, in seguito, nell’architettura romana, la trabeazione corinzia si concretò in forme proprie. La creazione di questo capitello è attribuita da Vitruvio allo scultore Callimaco che, a suo dire, fu ispirato dalla vista di un canestro di giocattoli, protetto da una lastra di pietra (l’Abaco), che era stato deposto sul sepolcro di una fanciulla corinzia e intorno al quale era cresciuto acanto selvatico. L’ordine corinzio, secondo l’uso fattone del XVI secolo in poi, si basa su esempi romani, particolarmente i templi di Vespasiano e quello di Castore e Polluce nel Foro.

ORDINE DORICO Sia il dorico greco che quello romano hanno in sostanza origine greca, ma si svilupparono in modo diverso. Hanno in comune: 1. La presenza dei triglifi nel fregio, con mutuli e gocce sull’intradosso del coronamento; 2. Il fatto che il capitello consta di poco più di un abaco retto da una modanatura o da modanature. L’ordine dorico greco non ha base, né essa è prescritta da Vitruvio, benché in pratica il dorico romano abbia sempre una base e quello greco mai. Poiché solo nel tardo secolo XVIII si approfondì la conoscenza dell’ordine greco e lo si apprezzò appieno, è raro incontrarlo nell’architettura del mondo moderno prima del 1800 circa.

ORDINE GIGANTE Ordine in cui le colonne s’innalzano da terra lungo una fronte a vari piani.

ORDINE IONICO Quest’ordine, che ebbe origine nell’Asia Minore verso la metà del VI secolo a.C., si distingue negli esempi romani per due caratteristiche fondamentali: 1. Il capitello e le volute; 2. L’uso di dentelli nella cornice. Vitruvio ne da una descrizione dettagliata.

ORDINE TUSCANICO Quest’ordine deriva da un antico tipo di tempio etrusco e, secondo la descrizione di Vitruvio, ha un carattere primitivo, con ampi spazi tra le colonne, che necessariamente comportavano travi lignee. I teorici del XVI secolo lo consideravano un ordine protodorico e il più rozzo e il più massiccio dei cinque ordini.

ORNATO Complesso di elementi compositivi o solo ornamentali (sculture, stucchi, pitture) che abbelliscono una facciata o una parete.

OVULO 1. Sinonimo di Echino; 2. Motivo ornamentale a forma ovoidale circondato di foglie, tipico dell’ordine ionico.

PADIGLIONE Costruzione isolata, spesso collegata ad altre, che sorge in un giardino o in un cortile.

PENNACCHIO Superficie compresa tra due archi affiancati o costruiti l’uno perpendicolarmente all’altro; in questo caso assume la forma di un triangolo concavo.

PERISTILIO Colonnato ininterrotto che circonda un tempio o un cortile.

PILASTRO Rappresentazione in rilievo di una colonna contro un muro. A volte è ritenuto la parte visibile di una colonna quadrata, incorporata nel muro. Necessariamente i pilastri hanno carattere ornamentale. Assumono tuttavia una funzione semistrutturale quando fungono da ribattitura, ossia consistono in un ispessimento di un muro al quale è addossata una colonna, la cui trabeazione si spinge verso il muro stesso.

PLINTO Struttura, di solito massiccia, che fornisce una piattaforma su cui sorge un edificio classico.

PORTICO Luogo per muoversi al riparo. Il termine si riferisce in genere allo spazio delimitato da colonne davanti all’ingresso di un tempio o edificio analogo. I portici di tal genere si distinguono, secondo il numero delle colonne sulla facciata, in tetrastilio (4), esastilio (6), ottastilio (8), decastilio (10), e dodecastilio (12). Quando vi sono soltanto due colonne fra pilastri o ante, le denominazione in uso è distilio in antis.

PRONAO 1. Nel tempio greco, lo spazio tra il colonnato e la parete esterna dell’edificio al quale è annesso; 2. Elemento architettonico a se stante, delimitato da colonne o pilastri, all’esterno o all’interno della facciata di un edificio.

PROPORZIONE Rapporto sistematico di misura tra due elementi in relazione tra loro e tra le diverse parti di un insieme; è finalizzato al raggiungimento dell’armonia. Nell’architettura classica l’unità di misura della proporzione è il cosiddetto modulo.

ROTONDA 1. Edificio isolato a pianta centrale; 2. Scala centrale circolare tipica del rinascimento veneto.

SCANALATURE Solchi verticali a sezione curvilinea nel fusto delle colonne. Non si trovano mai nell’ordine tuscanico e sono facoltative negli altri ordini. Talvolta la parte inferiore delle scanalature è occupata da elementi geometrici a forma cilindrica (colonna rudentata).

SCOZIA Modanatura concava, molto spesso situata fra i tori nella base della colonna.

STILOBATE Il piano superiore del crepidoma, su cui poggiano le colonne.

STIPITI Piedritti verticali situati fra porte, finestre o altre aperture. Essi fanno parte costantemente della struttura portante di un edificio e possono, o meno, essere uniti o ricoperti con pilastri, mezze colonne, tre quarti di colonna, e così via.

TAMBURO Struttura architettonica cilindrica o poligonale che sostiene la cupola raccordandola agli archi sottostanti.

TEMPIO La disposizione delle colonne intorno ai templi ha dato origine alla nomenclatura seguente: un tempio con un portico solamente nella parte anteriore si chiama pròstilo; con portici anteriormente e posteriormente, anfipròstilo; con portici collegati da colonnati aperti lungo i fianchi, perìttero; con portici collegati soltanto da pilastri o colonne in rilievo, pseudoperìttero; con portici collegati da una doppia fila di colonne lungo i fianchi, dìttero; con la stessa disposizione relativamente allo spazio, ma senza file interne di colonne, pseudodìttero.

TIBURIO Struttura a forma di parallelepipedo o di cilindro che racchiude la cupola e ne contiene la spinta centrifuga. Talvolta dotato di finestre, il tiburio è coperto da un tetto a spioventi sormontato da una lanterna.

TIMPANO Spazio triangolare compreso fra gli spioventi del tetto e il cornicione orizzontale di un tempio o di un altro edificio classico provvisto di frontone. I timpani non delimitano sempre il tetto, ma sono spesso usati, anche su larga scala, come motivi ornamentali. Su scala ridotta, sormontano in genere porte e finestre. Molti sono i tipi e le varianti del timpano, per esempio il timpano curvilineo invece che triangolare, e il timpano spezzato, in cui le cornici inclinate sono interrotte prima di raggiungere la sommità.

TORO Modanatura a profilo semicircolare usata nei basamenti delle colonne.

TRABEAZIONE L’insieme delle parti sostenute dalla colonna, che sono essenzialmente tre: architrave, fregio e cornice. Di queste parti solo l’architrave e la cornice sono soggette a suddivisioni.

TRIGLIFO Motivo ornamentale nel fregio dell’ordine dorico, consistente in un elemento verticale con due profonde scanalature anch’esse verticali e due mezze scanalature ai bordi. Il triglifo si trova sotto al mutulo e sopra le gocce. Tutto l’insieme costituisce, nelle costruzioni in muratura, una parafrasi di elementi derivati da quelle in legno.

TROMPE-L’OEIL Locuzione francese che indica il virtuosismo prospettico usato con l’intento di dare l’illusione della realtà.

VOLTA Copertura di un ambiente che prende origine da l’arco. La volta a botte, che rappresenta la sviluppo continuo di un arco romano, scarica in parti uguali il proprio peso sui due muri che la sostengono. La volta a crociera è l’incrocio di due volte a botte: i suoi quattro spicchi sono dette vele, le nervature tra una vela e l’altra costoloni. Nella vela a crociera il peso delle vele si scarica uniformemente sui costoloni e da questi sui quattro pilastri di sostegno, ognuno dei quali è gravato da un quarto del peso della volta.

VOLUTA vedi capitello.

ZOCCOLO vedi basamento.