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La via della conciliazione fu aperta nel 1937 in una delle zone più caratteristiche della Roma medievale e rinascimentale, mediante la demolizione della cortina di edifici che divideva Borgo Vecchio da Borgo Nuovo (Spina di Borgo). Si allineano sulla via, a destra Santa Maria in Traspontina, chiesa antichissima, rifatta nel 1566 (facciata rinascimentale di G. S. Peruzzi, figlio di Baldassarre, terminata nel 1587 dal Mascherino); il palazzo Torlonia, già Giraud, riproduzione in scala ridotta della cancelleria, dello stesso Andrea Bregno (1496-1504); il palazzo dei Convertendi, eretto nella seconda metà del XVI secolo, demolito, spostato e qui ricostruito nel 1937. Di fronte a questo, il palazzo dei Penitenzieri, attribuito al Pontelli (1481), ma pressoché rifatto (nell’interno, affreschi attribuiti al Pinturicchio). La demolizione della Spina di Borgo ha distrutto l’effetto prodotto dall’aprirsi improvviso, al di là delle strette dei Borghi, di Piazza San Pietro, con il colonnato, e la basilica, e alterato i rapporti di volume dell’area, due nuove costruzioni riducono da 50 a 30 m il punto ove via della Conciliazione sbocca in piazza San Pietro. Piazza San Pietro, capolavoro d’architettura del Bernini (1656-1667), è un’immensa ellissi di 240 metri di larghezza, chiusa in fondo dalla Basilica che spinge avanti come due braccia i due emicicli del portico dorico. Le 284 colossali colonne e gli 88 pilastri di questo formano 3 gallerie coperte, larghe complessivamente 17 metri, coronate da 140 statue di santi e dai grandi stemmi di Alessandro VII. In fondo al portico di destra è il portone di bronzo del palazzo Vaticano. Al centro della piazza tra le due belle fontane, si leva un obelisco senza geroglifici (alto 25,50 metri), arditamente posato sul dorso di 4 leoni di bronzo, accovacciati a raggiera sull’alto piedistallo. E’ la leggendaria aguglia del medioevo, quando si credeva che sulla cima, in un urna aurea, fossero deposte le ceneri di Cesare; oggi, in alto,...
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