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La via di Santa Cecilia porta nella piazza Omonima, dove, a destra, un prospetto barocco dà accesso a un vasto CORTILE. In mezzo a questo, una fontana ricavata da un antico cantaro (vaso per abluzioni); in fondo, "S. Cecilia in Trastevere, chiesa anteriore al V secolo, sorta sopra una casa romana che potrebbe essere quella di S. Valeriano, il marito di S. Cecilia, patrizia romana martirizzata sotto Marc’Aurelio. Rifatta da Pasquale I (817-824) che provvide anche a trasportare la salma della Santa dalle Catacombe di S. Callisto alla chiesa, subì restauri alla fine del XV e del XVI secolo, nel 1725 dal cardinal Acquaviva, nel 1823 dal cardinal Dora Pamphily e, radicalmente, alla fine del XIX secolo. Nel 1599 venne fatta una ricognizione alla salma della Santa che fu trovata intatta in una posizione che venne rappresentata dallo scultore Stefano Maderno. Interessante è osservare la posizione delle dita della Santa che indicano la Trinità (l’indice alzato della mano sinistra ed il pollice, l’indice ed il medio alzati della mano destra). Copia della scultura (effettuata da Mc Bride di New York USA) fu deposta nelle catacombe di S. Callisto nel luogo ove fu sepolta S. Cecilia. Usciti dalla Chiesa (di fronte interessante casa medioevale) si prende a destra la via di S. Michele. Voltando a destra in via della Madonna dell’Orto, si giunge in via Anicia, ov’è la chiesa di S. Maria dell’Orto, eretta al principio del secolo XVI, forse su disegno di Giulio Romano. La facciata è di M. Longhi il G., con guglie aggiunte nel 1762.
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