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Si attraversa la piazza del Campidoglio per salire poi la scalinata a destra del Palazzo del Museo Capitolino, coronata da un portico, avanzo dell’antico convento dei francescani. Prendendo dalla scala verso sinistra, si arriva alla porta laterale di Santa Maria d’Aracoeli. La porta è sormontata da un bel mosaico, Madonna con Bambino e due Angeli, attribuito ai Cosmati (fine del XIII secolo). La Chiesa sorge sulla cima più alta del Campidoglio, ove era l’Arce e dove, secondo la tradizione, la Sibilla avrebbe predetto ad Augusto la venuta del figlio di Dio: "Ecce ara primogeniti Dei", donde il nome di Aracoeli. Già nel 574 era considerata antica e vi officiavano monaci greci; nel X secolo passò ai Benedettini e nel 1250 Innocenzo IV l’affidò ai Francescani, che l’ampliarono e ricostruirono in stile romanico-gotico. Nel medioevo essa fu quasi il foro di Roma; vi si radunavano i padri per discutere della cosa pubblica; Cola di Rienzo (Nicola di Lorenzo) vi parlò sovente al popolo nei comizi; Carlo d’Angiò vi tenne parlamento con i Romani; i guelfi di Roma vi si difesero contro l’imperatore Arrigo VII. Marcantonio Colonna vi ebbe il suo solenne trionfo, dopo la vittoria di Lepanto (1571). La nuda facciata di mattoni, con due linee di spioventi, ha tre portali, ad arco tondo il centrale, ad arco acuto i laterali, sormontati da bassorilievi degli evangelisti Luca e Giovanni. Sovrastano i tre portali 3 finestre, le due laterali a rosa, la centrale ogivale sormontata da una quarta finestra più piccola a pareti svasate. In terra, davanti alla porta centrale, lapide dello storico umanista Flavio Biondo (morto nel 1463). La ripida scalinata di 122 gradini che vi sale dalla piazza d’Aracoeli fu costruita nel 1348, per voto del popolo, salvato da una pestilenza. Cola di Rienzo fu il primo a salirla.
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